Egregio dottore, buongiorno mi chiamo A.M sono venuta a conoscenza della probabilità di impianto di cellule staminali nella displasia dell’anca.
Ho 37 anni ed ho scoperto 6 anni fa di avere questa malattia, per questo le chiedo se fosse possibile l’impianto sopra citato.
A seguito di vari consulti ortopedici, il suggerimento datomi era quello di aspettare l’impianto di protesi, ma data l’età vorrei realizzarmi nel diventare madre, cosa del tutto improbabile viste le mie condizioni.
Cosa mi consiglia?
E’ possibile una visita ortopedica con un vostro specialista che mi metta a conoscenza delle vostre tecniche d’avanguardia?
La ringrazio per la disponibilità e aspetto con fiducia la vostra risposta.
A.M, Vicenza
Risponde il dottor Stefano Tornago
Le cellule staminali hanno indicazione nei casi di mancanza di osso per impianto delle componenti protesiche.
Questo può essere il caso nei pazienti affetti da displasia congenita dell’anca.
Ma questo solitamente non è il problema. Si consiglia ai pazienti di “aspettare” perchè la durata delle protesi tradizionali è limitata nel tempo e dipendente dall’età del paziente.
Nei pazienti più giovani le protesi hanno un’aspettativa di durata più corta ( vengono maggiormente usurate date le maggiori richieste funzionali del giovane).
Tutto ciò porta a dover prevedere per il paziente più di un intervento nell’arco della vita. Le protesi di nuova generazione consentono una maggiore durata e un risparmio della componente ossea in fase di impianto (rendendo più agevole una eventuale sostituzione).
Il paziente deve quindi valutare se è meglio vivere più liberamente il presente con la certezza di dover essere operato più di una volta o accettare le limitazioni attuali e sottoporsi in futuro ad un solo intervento chirurgico.
Per una valutazione più precisa sono indispensabili documentazione radiologica e visita specialistica.
Distinti saluti.